Giovanni Deve Morire

Che strani questi inglesi
che impagliano fantasmi
di germogli alcolici
chiamandoli per nome.
Spezzandogli le gambe
con tempie infragorate
di leggende
scarabocchiano
canti di sangue,
mangiano il dio
con busto di botte
e arti di spighe.
Vorrei scivolarmi dentro
svuotando il bicchiere,
ed incontrare John
per stringergli la mano
nel mio stomaco,
a questo pugno d’orzo
che i vecchi fa cantare
fermentando le lingue.
Ho sputato l’ombra
di John,
mi piantava radici in gola.
Ho attaccato le ingegne
all’asino,
gira-gira e lo sbocco via,
poi guardo la sua schiena dorata
che s’allontana gracchiandomi
di fieno:
é un campanile di pula.
Va John dai cari vecchi
a finger di morire,
perché deve morire,
per nascer dal suo seme.

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2 pensieri riguardo “Giovanni Deve Morire”

  1. Conoscendo l’origine dell’ispirazione che ha dato vita a questo testo sono riuscita a comprenderlo e ad apprezzarlo pienamente. Sono sicura che se avessi letto la poesia senza riferimenti sarei rimasta spaesata. Qualcuno che non sa, infatti, penso potrebbe trovare diverse interpretazioni o farsi venire mille domande. Le immagini che mi hanno colpito di più sono due: “Ho sputato l’ombra/di John,/mi piantava radici in gola” e i quattro versi finali. Una poesia davvero molto bella! Complimenti!

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