Non ho più visto il branco
quando ho messo in negativo
la pellicola dell’esistenza.
Solo ombre bagnate di bruma
sostenute a malapena
da stampelle incandescenti,
e fuoco e cielo marrone.
Ma se nel sonno si è inesistenti,
allora corrisponde a realtà
il sognare di non esistere,
giacché la mente si fa lieve
e riposa volteggiando nei dintorni,
rientrando in volo
puntuale al risveglio.
Sono un non esistente
che osserva tutto,
lanciandosi da cime di palazzi ,
annegando mille metri sotto il mare
senza timore di morire;
attraversando binari
senza paura di locomotori,
piombando in corsa contro
porte antincendio.
C’è una ragazza
che vede scimmie alla finestra
pur di riempire una poesia
con versi bizzarri:
da inesistente vedo
solo un postino.
Io sfoco tutto
sfrigolando neve
negli occhi.
Preferisco
vivermi dentro
zoppicando tra le pozze
di quel ricordo:
ciò che resta
anche nel sogno
come simulacro
di un’esistenza diversa.
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