In ricordo di Angelo Ruggiero

Mentre l’anno scolastico (per me intensissimo: ho insegnato sia materia che sostegno, e inoltre sono in Commissione d’esami di terza media), volge al termine, interrompo il silenzio forzato del blog per pubblicare un articolo che non è solo un atto dovuto, ma un’occasione per fare un salto indietro nel tempo.
Il mese scorso si è spento, dopo una malattia, Angelo Ruggiero.
Chi era Angelo Ruggiero?
Importanti testate nazionali, come Repubblica o il Corriere del Mezzogiorno hanno dedicato un articolo a questo cantautore: per me era e resterà, oltre che un artista coerente e di qualità, il mio insegnante di Storia e Filosofia nel mio quinto anno di liceo.
Ho avuto infatti il privilegio di essere un suo alunno, ed è quella l’immagine che porto nel cuore, quella del prof magrissimo, sempre vestito di nero, con lo sguardo acuto e l’umorismo inglese sempre in tasca.
Solo successivamente ho approfondito il musicista, e in questo articolo cercherò di parlarvene con tutti i limiti delle mie conoscenze.
La storia musicale di Angelo Ruggiero inizia con alcune band new wave baresi nei primi anni ’80, e tra queste band spicca soprattutto l’esperienza dei Vox Rei.
Con i Vox Rei (di cui era leader, autore e cantante) Ruggiero inciderà il pezzo “Fear”, pubblicato nel 1983 nella compilation Body Section (condividendo i solchi di quel vinile con altre band italiane emergenti, come Litfiba e Diaframma).

Per chi volesse capire quanto fosse intensa e straripante di spleen l’esperienza dei Vox Rei, qui potete vedere un loro live del 1983, quattordici minuti preziosissimi saltati fuori solo dopo la dipartita dell’ex leader e caricati su youtube un mese fa. Siamo in zona Joy Division/Bauhaus, musicalmente parlando.

I Vox Rei incisero, a quanto sembra, un demo di 5 pezzi, tra cui la già citata “Fear” e la splendida “Le ombre dei soldati”, saltata fuori alcuni anni fa e pubblicata nella compilation “Crollo nervoso – La new wave italiana degli anni ’80”.
Restano, quindi, almeno altri tre brani inediti.

Chiusa l’esperienza coi Vox Rei, Angelo Ruggiero intraprende altre strade, fondando i Circo Braille (assieme a Gabriele D’Amato, già chitarrista dei Vox Rei) e pubblicando due brani nella compilation (su musicassetta) Ologenesi, pubblicata nel 1989 su label Energeia.

Dei Circo Braille potete ascoltare qui il brano “E tu hai”, del 1989

Due anni dopo, nel 1991, finalmente la sua figura emerge come solista: con Fabrizio De André in giuria, infatti, Angelo Ruggiero vince il Premio Recanati per il cantautorato italiano, grazie alla canzone “Pinocchio” e, nel 1993, pubblica su cd e musicassetta (con distribuzione BMG) il suo album d’esordio intitolato “Regina dei Gatti”. Viene intanto accostato a cantautori come Tom Waits, Leonard Cohen e Lou Reed.

Di quell’album dal tono tenue e soffuso, fanno parte brani splendidi come “La marcia delle bambole”. Dell’album fa parte anche “La nave”, che sarà scelta dal cantautore Gianmaria Testa per proporla nei suoi live.

Non è un tipo eccessivamente prolifico, Ruggiero, e in quegli anni si dedica anche al suo vero lavoro: l’insegnamento. Le nostre vite si incrociano nel Liceo Scientifico di Rutigliano (BA), quando ci parlava, con tanta umiltà e durante le pause delle sue lezioni, di questi suoi “progetti musicali”, ma per noi era tutto fumoso e ignoto.
Nel 2004 i riflettori si riaccendono: Ruggiero, assieme al cantautore Daniele Di Maglie, dà vita al progetto “La gente pensa che i clown”, vera e propria suite portata nei teatri e che alterna parti cantate a parti recitate.

L’anno successivo, nel 2005, arriva – a distanza di 12 anni dall’esordio – il suo secondo album solista, intitolato “L’amore che non si può dire”.
L’album, con internet ormai diffuso, può godere di diverse recensioni positive e contiene pezzi pregevoli come Zigania

Seguono dei live e, subito dopo, un nuovo progetto – La Zona Braille – che lo vede nelle vesti di chitarrista, assieme ad Enzo Mansueto (poeta e voce recitante) e Davide Viterbo (già chitarrista e co-autore di Ruggiero nell’album “Regina dei gatti” del 1993).

“La Zona Braille”: Angelo Ruggiero è il terzo nell’ordine, senza occhiali

Il progetto (di “poesia fonografica”) de La Zona Braille viene reso concreto nel 2010, quando viene pubblicato il libro/cd intitolato “Scassata dentro”.

In questo live del 2006 è possibile vedere Ruggiero “spennellare” con la chitarra elettrica, sotto la recitazione di Enzo Mansueto.

Negli ultimi anni pare che fossero pronti altri brani per un terzo disco solista, ma è un’informazione non verificata.
Voglio chiudere l’articolo con “Il treno delle 3”, brano qui presentato in un live del 2007 e che Ruggiero introduce citando Baudelaire (le citazioni abbondavano anche nelle sue lezioni) e descrivendo la malinconica consapevolezza che “arriva il giorno in cui ci si accorge che gli amici di un tempo non ci sono più”.
Speriamo che un giorno possa essere pubblicato tutto quel materiale inedito che non ha ancora visto la luce.

6 pensieri riguardo “In ricordo di Angelo Ruggiero”

  1. Che incredibile coincidenza ritrovare nel tuo articolo il libro “Scassata Dentro”, ricevuto in regalo nel 2010 ad Alberobello. Allora ero finalista del concorso Scrivoanchio.it che aveva organizzato anche un incontro con l’autore.

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  2. Mauro, ci siamo emozionate a leggere l’articolo. Un abbraccio grande.

    Se ti va seguici su “conoshare.it”: siamo sempre noi tre amiche, stesso blog, ma a un indirizzo diverso. Teniamo al tuo segui 🙂 a presto e al tuo prossimo post!

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