Finalmente, a distanza di due anni e quattro mesi dalla precedente opera, esce tra pochi giorni “Sundara”.
Vorrei illustrare nel dettaglio il percorso compositivo che ha condotto a quest’opera, ma svelerei diversi aspetti riportati nella prefazione e nella postfazione. A tal proposito, ringrazio la poetessa e critica Sabatina Napolitano per aver scritto la prefazione e l’illustratore Domingo Montedoro che per la seconda volta ha illustrato la copertina di un mio libro.
“Sundara” è una silloge dalla lavorazione intensa e tormentata, in quanto era mia intenzione offrire quanto di meglio fosse nelle mie possibilità. La forma e la sostanza vanno di pari passo, e il percorso iniziato con la precedente opera ne risulta ancor più amplificato, così come risultano allargati i confini di scrittura: per la prima volta, in un paio di occasioni, faccio uso delle terzine dantesche, e per la prima volta mi dedico a un poema di otto pagine suddiviso in più “movimenti esistenziali”. Dominano il surrealismo della scrittura, il poliglottismo dei termini (dal Giappone alla Spagna, dall’Inghilterra all’uso dell’esperanto), le “favole di carne e sangue” che si configurano come introspezioni d’avanguardia. Figure, oggetti, personaggi, sogni, incubi, intuizioni, neologismi, sapori, colori e riflessioni fanno tutti parte di una stessa famiglia, come in una tessitura composita dove ogni cosa può prendere vita, persino i pensieri mai nati.
Intanto attendo di averlo fisicamente tra le mani: che le mani possano contenere tutto ciò che straborda da queste pagine.
Complimenti! Una bella soddisfazione vedere il proprio lavoro prendere forma concreta .
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Complimenti, aspetto il libro.
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