Aggiornamenti e due inediti

A distanza di un anno dall’ultimo articolo e dopo una lunga fase di intensa scrittura, comunico che sono due i nuovi libri terminati, uno in poesia e l’altro di narrativa. Spero entro fine anno di comunicarne la pubblicazione, considerando che sto scegliendo in maniera mirata i potenziali editori.

Nel frattempo pubblico due recenti inediti a tema storico che non saranno nel nuovo libro ma forse entreranno in un terzo progetto “corale” o in una prossima mia pubblicazione (staremo a vedere).

Il primo è un salto fugace nelle campagne pugliesi nei tempi precristiani, un episodio di passione notturna. Il secondo inedito si intitola “Guardando filmati di guerra”.

Tradimento (Iapygia, in un qualsiasi a.C.)

Ritorna un canto simultaneo di carni

inarcate al puteale dell’Inesistenza.

quando smembrammo in una notte tellurica

una passacaglia di eresie schiumose,

una pira di rare bestie magiche,

una rete arcobalenica di rettili laggiù,

tra mille Babilonie marziane.

Abbiamo certo procreato nel mucchio,

come una prole istantanea e fuggitiva,

una prole mitologica incredula d’essere lì,

le mani danzanti intrise con la resina dell’acrobazia.

Donammo voce magnetica al buio zoomorfo

mozzando gli orli fiammeggianti dei baci,

un ribollire d’atomi nel rustico antico,

nera aria salata, in lontananza, a contenerci,

i boccoli del grano, i riccioli del mare.

«Ci sposeranno da morti», ridevamo,

«Ci ammazzeranno».

Mi spingi ancora nei tuoi spazi immaginati,

qualcuno immagina.

Fu per un attimo,

una fioritura breve d’elettricità.

*

Guardando filmati di guerra

È questo il tempo feroce dello streaming,

dei droni aerei in volo sopra i campi vertiginosi,

di una messianica moltiplicazione di sangue,

della demoniaca vendemmia della specie.

Ci sono cherubini schiantati al suolo

come figure di Lichtenberg, fumano di cherosene,

così la furia dei sogni è decimata,

si occulta amara tra tetre zuccheriere

e irriconoscibili rampe di mani morte.

I giardini si agitano capriolanti e ingrigiti,

sembrano reduci in preda all’idromorfone,

gli uccelli spiumati come sauri schizzano rosei

col becco termosaldato dalle fiammate

e mentre il fuoco impreca contro la carne,

chiedo, ci sarà un solo cratere per tutti?

Poi ci si fonde, tutti assieme,

hanno montato musica marziale in sottofondo.

Alcuni si aggrappano alle zampe degli aerei,

sanno che moriranno, forse, fantasticando.

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