Con mezzo secolo di carriera, Gérard Manset è una delle figure più importanti per la musica francese. Non stiamo parlando di un artista pop, ma di un vero artista, oltre che cantautore e autore per altri artisti, anche pittore, scultore e fotografo. Il suo capolavoro – e per chi scrive tra i 10 migliori album francesi di ogni tempo – è sicuramente l’album La Mort d’Orion, del 1970. Disco che rompe ogni schema della canzone francese, triturandola con frammenti d’avanguardia, nastri al contrario, musica classica, sperimentazioni, pop psichedelico e molto altro. Un concept album fantascientifico con un libretto bellissimo di 16 pagine allegato al vinile, con testi e illustrazioni. Bellissimi sono anche i testi, ad esempio:
“Or, pendant que coulaient tous ces millions d’années, sur la planète mère, les survivants damnés redoraient le parvis de leur vie, cependant que croulait interminablement un bruit de poussière et de vent et que s’affaissait le béton, que coulait le peuple d’Orion. On a vu bien d’autres étoiles depuis, allumées comme au fond d’un puits. Ceci remonte à bien longtemps. Sur Orion que la mort attend, un prêtre fait asseoir les hommes à genoux et le peuple incompris prie. Orion ne reverra plus jamais le pays et la lune sa sœur, aura bien loin d’ici des ailes. Comme un taudis, les cieux privés de leur dentelles baissent les yeux.”
Qui un assaggio del libretto del vinile e, sotto, il testo e lo streaming di Ils, il brano più “pop” di questo disco straordinario (con sfondo di immagini cinematografiche: se ne siete a conoscenza potete segnalare di che film si tratta).
Un grazie di cuore a Monique Namie per l’aiuto nella traduzione dal francese all’italiano.
Ils ont le même aspect que nous
Quand nous sommes
À genoux.
Droits comme le temple d’Angkor,
Leur tête
Sur leur corps.
On ne nous aimera jamais
Et si la pluie coule désormais
De nos visages,
Pareil au fond d’un marécage,
Nos idées se libèrent
Et il nous faut tourner la page,
Et il nous faut tourner la page.
Il en est qui viennent au monde
En riant.
Leur dents tombent.
On leur donne la religion
Qui passe
Dans la région.
Si notre ciel est toujours gris
Et si notre ventre est rempli
De pourriture,
Ce n’est pas tant la nourriture
Mais plutôt
L’exemple
De tous les dieux de nos temples,
De tous les dieux de nos temples.
Il en existe deux par an
Qui cherchent
Leurs parents.
On ne nous aimera jamais
Et si la pluie coule désormais
De nos visages…
Si notre ciel est toujours gris
Et si notre ventre est rempli
De pourriture…
On ne nous aimera jamais…
On ne nous aimera jamais…
Traduzione italiana
Loro hanno il nostro stesso aspetto
di quando siamo sulle ginocchia.
Diritte come il tempio di Angkor,
le loro teste sui loro corpi.
Noi non ci ameremo mai,
e se la pioggia ora scorre
sui nostri volti
come nel fondo di una palude
le nostre idee si liberano,
e noi dobbiamo voltare la pagina.
C’è chi viene al mondo
ridendo.
I loro denti cadono.
Gli diamo la religione
che passa nella regione.
Se il nostro cielo è sempre grigio,
se il nostro ventre è sempre pieno
di marciume,
non è tanto per colpa del cibo
ma piuttosto
per l’esempio di tutti gli dei
dei nostri templi.
Ce ne sono solo due l’anno
che cercano i loro genitori.
Noi non ci ameremo mai,
e se la pioggia ora scorre
sui nostri volti,
se il nostro cielo è sempre grigio,
se il nostro ventre è sempre pieno
di marciume,
non ci ameremo mai…
non ci ameremo mai…