Brano risalente al 2011, forse il mio brano più “debitore” a Ivan Graziani.
Come su un pavimento che si dissolve
si può cadere troppo giù.
“Mi dia 100 grammi di dignità,
li mangio stasera,
che tanto nessuno se ne accorgerà”.
Che strano risveglio,
se tocco il soffitto
da buon pipistrello resto su!
Mi invento una porta,
una via d’uscita,
che sia ben nascosta: tornerò.
Raggi di sole
mi sembrano spine,
corriamo in cantina
a rinfrescarci un po’.
Stanotte ho la febbre
ma poi vedrai,
vedrai che mi scende:
bisogna domarla
questa malattia.
Che strano tormento
qui sul pavimento,
ma cosa ci faccio
e perché?
Cosa mi son perso?
Mi sento di legno
e non ho più voce,
forse morirò qui…
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Ogni tanto torno ad ascoltare alcune tue canzoni. Questa mi è piaciuta sia per il ritmo che per la scelta delle parole/immagini. Lo Spleen del titolo mi ha inevitabilmente ricordato la poetica di Baudelaire. Spero che quando sarà passato il periodo impegnativo ne pubblicherai altre. 😉
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Sì, mi stanno spuntando le valvole in testa ahah! Di brani ne son rimasti altri 3-4, vediamo se a breve ne pubblico un altro…ma vorrei un po’ di serenità anche per continuare a scrivere poesie. Grazie per il commento! 🙂
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Non deludi mai. E tornare a leggerti e ad ascoltarti è sempre un incontro con l’arte vera.
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Addirittura! Grazie Mariapia, sono solo un ragazzo con qualcosa di (spero) interessante da dire. 😊
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