Mentre vi ricordo che potete trovare “Le Stanze Dentro” anche su MondadoriStore e IBS (vi consiglio il primo perché ha copie disponibili, mentre amazon e Feltrinelli a quanto pare hanno esaurito la prima tranche di copie e occorre aspettare), il lavoro di scrittura continua.
A voi un’anticipazione di ciò che con tutta probabilità finirà in una seconda raccolta.
Tre scene del XXI° secolo
Pioggia di ferro scava acquari di sangue.
Alla maggiore età del secolo,
su pavimenti a sonagli,
ho raccolto tre frammenti.
Nel primo,
tra i fantasmi olivastri
delle Twin Towers,
nel madrigale dei tuoni metallici
restavano uncinati a pezzettini,
rampicanti su cespi di fiamma,
i versi a capo chino di Wisława Szymborska.
Tra fiordi rossi e magri
allevati col sangue di settembre,
facevano capolino paradisi di semi.
La gente, a casa, ripuliva dal fuoco le televisioni.
La seconda scena, a Mumbai.
Uomini neri ringhiavano ai tabernacoli
e volava una kippah nei cieli indiani,
facendosi larghissima
in testa al Taj Mahal.
Stregoni sulle altalene
trafiggevano agnelli.
La terza, a Paris.
Tremavano le sillabe di Offenbach,
crollando in tre tronconi:
Ba-rbarism
Ta-chisme
Clan-destin.
E per destino,
staccatesi da terra,
voleranno le scene in un dipinto,
abbracciate su locomotive di mandorli,
appese sulla stecconata magiara
che gela i migranti del Secolo Ventuno.
Così noi, affacciati
sugli angolini delle antologie,
scivolando con gli occhi a centro pagina,
come levrieri a vela torneremo.
Ritorneremo incastonati al centro
ad esser parte di qualcun altro,
se ognuno è sempre,
in parte,
un altro.
Mauro De Candia ©2018
Dipinto: Ali Banisadr, Contact (2013)
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