Questo brano è tratto da un disco davvero particolarissimo per tanti motivi. Oltre a essere uno dei pochi esempi di dischi hard rock cantato in italiano (mi riferisco a quelli pubblicati negli anni ’70: ovviamente in seguito abbiamo avuto molto altro sul genere), gli Atlantide avevano la particolarità di essere una band formata da quattro fratelli lucani emigrati in Germania nel 1973, i fratelli Sanseverino. Tutto in famiglia quindi. Riuscirono a esibirsi anche di spalla agli Scorpions e a ottenere buone recensioni, fino alla pubblicazione, nel 1976, del loro unico album, intitolato “Francesco ti ricordi”.
Siamo quindi di fronte a un’incisione ruspante ma con un bel muro di suono. Il difetto maggiore sembra essere proprio questa scarsa attenzione alla pronuncia, con una marcata cadenza del Sud Italia (la -t che diventa -d, con parole come “gende”, “niende” e “ugualmende”), ma è un aspetto che rende simpatico il disco e ne accresce il fascino. Ho acquistato la ristampa su cd diversi anni fa, e devo dire che non me ne sono pentito, perché il disco è davvero piacevole, ben suonato – torrenziale oserei dire – e con una bella vena melodica.
Ho scelto di postare uno dei brani più brevi e diretti, intitolato “L’uomo ed il cane”.
Con mia sorpresa mio marito mi ha detto che conosce il gruppo…io sinceramente non so neanche che esistevano.
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Hanno suonato – senza mai produrre nuovo materiale – fino a una decina d’anni fa, poi uno dei quattro fratelli è morto (credo il tastierista).
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Riesci sempre a scovare gruppi particolari, musica che non sempre rimane in testa. Ciononostante qualcosa ritorna come in questo caso il nome della band, come ad esempio anche quello degli Scorpions. Quindi grazie caro Mauro. Buon anno e che sia per te un anno importante. Un abbraccio. Isabella
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