Nuove modalità espressive per la poesia? Un esperimento con l’AI

Lo ammetto. Tutto è iniziato con uno sfottò calcistico ad un carissimo amico, delle strofe goliardiche che avevo composto da adolescente e che finalmente sono riuscito a rendere presentabili grazie alle ultime incredibili risorse dell’intelligenza artificiale. Utilizzando infatti una delle tante AI generative di musica da testo, con tanto di tag direzionali per stili, strumenti illimitati e voce, mi sono chiesto: perché non provare a fare alcuni esperimenti con la poesia? In realtà questa domanda ne racchiudeva un’altra: e se il passaggio da poesia a canzone rendesse la stessa poesia più “commestibile” senza degradarla, rendendola beneficiaria di una veste sonora consona? Sono in molti infatti a pensare che l’antico primato della poesia sia stato fagocitato dalla canzone, con quest’ultima che tuttavia, dopo le vette degli anni Settanta (ma anche Ottanta e Novanta), è diventata, in special modo a livello mainstream, via via sempre più povera di contenuti sia testuali che musicali

Ad ogni modo, quella della fusione tra poesia e musica non è una novità. Già decenni fa erano stati numerosi gli esperimenti di commistione tra poesia e musica, ai quali avevo dedicato in passato due articoli specifici. Ho quindi inizialmente fatto dei test su mie produzioni, via via affinando le modalità per pilotare l’intelligenza musicale verso territori consoni. I poeti Gianpaolo G. Mastropasqua, Fernando Della Posta e Verusca Costenaro si sono prestati all’operazione.

Ed ecco i risultati. Inizio con “Lamento della musa innamorata”, di Gianpaolo G. Mastropasqua. In questo caso ho creato con l’AI oltre alla musica anche il videoclip della canzone

Ecco invece “Kalì”, di Fernando Della Posta, tratta dalla sua silloge “Ricostruzione delle favole” (Pequod, 2022)

Questa invece è “Strappacasa”, di Verusca Costenaro, poesia che mi ha suscitato vibes anni ’80 che ho cercato di riprodurre

Cosa ne pensate? Sono risultati davvero impensabili anche solo fino a un anno fa. Colpisce la qualità degli arrangiamenti e dei suoni utilizzati. Beh, se un giorno la “canzonificazione con AI” diventerà la norma per i poeti, con questo articolo saprete di chi è stato il primato.

3 pensieri riguardo “Nuove modalità espressive per la poesia? Un esperimento con l’AI”

  1. Ho provato anch’io, sfruttando un assaggio gratuito fornito da wp, a generare immagini da un mio testo grazie all’AI. Il risultato all’inizio mi ha entusiasmato. Poi, riflettendoci su, l’ho trovato molto deprimente: le immagini suggerite non aggiungevano nulla di particolare o di nuovo ai miei versi. Nulla che si potesse considerare arricchente di significato. O innovativo rispetto a quanto le parole potessero suggerire come immaginario.
    In quanto alle musiche sono particolarmente ignorante e vado a orecchio. Dunque preferisco non pronunciarmi.

    "Mi piace"

  2. Esperimento molto interessante, anche se sul risultato ho qualche perplessità. Hai agito tenendo fisso il testo e adattandolo alla musica. Quando frequentavo l’ambiente musicale (secoli fa) adattavo io il testo alle esigenze della melodia, potresti vedere se l’AI può agire in tal senso (ovviamente se usi testi tuoi hai meno problemi). Per i video tutto dipende dal prodotto che richiedi (in sintonia con i testi o meno).

    "Mi piace"

    1. Al momento non è ancora possibile adattare successivamente il testo, l’AI crea per intero il brano sulla base di indicazioni generiche. Ovviamente il risultato può essere ripetuto migliaia di volte e si otterranno canzoni diverse ma con lo stesso testo.

      Piace a 1 persona

Lascia un commento