Tu sei come una matrioska
Se ti apri
sei dentro il tuo dentro,
se ti richiudi
resti fuori,
avvolta di durezza.
E se ti apri
vedi un po’ di luce
ma ti costa dolore
quel tuo spezzarti a metà.
E se ti rinchiudi
resti al buio
e ti costa dolore
il vivere cieca.
Ho rinchiuso male
le tue due metà,
e quel polso disegnato
si aggancia al fiore sul ventre
e l’altra metà del fiore sul ventre
lambisce la schiena,
con quei colori antichi e sbavati
e l’odore di legno e colla,
forte più dei colori.
È bastato poco,
sai,
la gente si scompone facilmente
e la lasciamo così
sulla mensola per anni ed anni
‘ché se provi a far combaciare la metà,
queste stridono,
e compriamo il silenzio
dimenticando i guaiti delle cose
nel ripostiglio.
Allenerò le mani
su una matrioska
per riparare la gente,
un giorno,
e farti tornare com’eri,
in silenzio.
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