Piano e voce (e un filo di basso) per questa canzone breve e soffusa (dovrebbe risalire al 2010). Il testo riguarda un amico immaginario, forse un extraterrestre, forse un “qualcosa” di invisibile che riesce a passare da uno stadio all’altro (liquido, solido, gassoso), eppure nonostante la sua impalpabilità risulta preferibile ai “vetri appannati” della gente stressata, in quanto più trasparente del vetro. Streaming in fondo.
Ioanne ha un senso che
si tuffa in me,
risale in te,
nell’acqua trotterà,
da mantide si pietrificherà,
ma tu guarda le strade,
non sembran tornare
e tu non restare
senza beltà né novità
Hai due cervelli che
in sincronia lavorano
Un giorno tu dovrai
spiegarmi se
sei un uomo come noi
oppure ti hanno strappato
da qualche pianeta,
se ti hanno rapito,
chissà qual è la verità!
Mi sento un’onda che
s’infrange sulla riva e poi
aspetto a te, Ioanne,
vorrei parlar
di musica, di guai
sai la gente è una sfera,
si veste di vetro
ma è sempre appannato
da noia e da stress,
guarda Ioanne…guarda Ioanne
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Mi piace l’idea di questo “alieno” dai due cervelli, un po’ mantide, ma senza beltà. Io ci vedo una donna. Ma è la mia interpretazione da ascoltatrice. Ciao 😊!
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Può anche essere…infatti è indeciso anche il sesso (un po’ come per gli angeli). Appena si sistema una situazione personale (sperando si sistemi) dovrei iniziare a completare i testi e registrare circa 40 canzoni nuove scritte nell’ultimo anno e mezzo. Non vedo l’ora perché le reputo tutte nettamente superiori a queste (almeno musicalmente). Staremo a vedere 😊
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Allora spero si sistemi presto questa situazione 😊. Mi piace come scrivi e, con certezza, troverai le parole giuste per i tuoi testi (peraltro, a volte, certe “situazioni” stimolano l’ispirazione).
E quando sarà pronto il disco vorrei ascoltarlo.
Così come, quando sarà pronto, vorrei leggere il libro.
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